mercoledì 3 giugno 2009

Rompere... aiuta...


Grazie ad un'incalzante richiesta da parte di Momi ho finalmente avuto modo di andare in vetta al monte che domina Belluno.
Quando andavo al liceo a Belluno ricordo di averla guardata molte volte dal basso. Ma mai ero salito fin lassù.
Oggi le gambe e qualche fotografia mi ricordano che ci sono stato.
La vista meritava sicuramente la fatica.
Bellissimo panorama anche se purtroppo non privo delle solite nuvole delle 14:00, tipiche del posto. Nuvole che mi hanno sempre accompagnato quando andavo a fare "il bagno" al piave... pareva uscissero con l'orologio non appena eri pronto a tuffarti. E così è stato non appena siamo giunti in vetta. Ma questo non toglie che sia stata proprio una bella gita.
Alcune riflessioni mi vengono pensando a questa escursione: 1) non sempre abitare vicino a dei bei posti ce li fa vivere veramente; 2) i ricordi resteranno ma con le foto è meglio, nel mondo delle immagini.
La prima considerazione è abbastanza scontata; spesso partiamo per posti lontani con sete di conscenza, scartando a priori quelli a noi prossimi perchè troppo "facili" o perchè "tanto ce li abbiamo lì e ci possiamo andare quando ci pare"... (probabilmente mai...)
La seconda invece è meno scontata per me. Le fotografie aiutano e "cementificano" ricordi che tendiamo a dimenticare. Adirrittura una notizia pare meno vera se non ci sono immagini a corredo.
Viviamo in effetti nel mondo delle immagini. I mass media puntano sull'immagine e condizionano in base a quelle la nostra vita.
Penso alla tragedia dell'airbus, come sentivo questa mattina alla radio che fedele mi accompagna nei miei lunghi viaggi in macchina, caduto nell'oceano. Poche sono le immagini disponibili e quindi la notizia è "meno presentabile" come se, senza immagini, ci fosse poco da raccontare.
Tragedie simili supportate da immagini, hanno occupato per settimane le prime pagine delle news.
Tutto quindi si sta trasformando in apparenza. La sostanza viene, se richiesta, dopo. Ma non sempre è richiesta. Anzi è meglio quasi l'idea che ci facciano della realtà piuttosto che la realtà stessa.
Così ci sentiamo meglio, più sereni, guidati sempre e comunque da "storie" redatte a posta per assecondare i nostri interessi ed i nostri gusti.
La libertà "virtuale" e sempre più simile ad una bella galera piena di immagini che ci confortano